“Abitare Longuelo significa per noi avere a cuore il nostro quartiere. Ci mettiamo Il cuore per portare gioia alle persone che hanno bisogno di sorridere!”

“Abitare Longuelo significa per noi avere a cuore il nostro quartiere. Ci mettiamo Il cuore per portare gioia alle persone che hanno bisogno di sorridere!”

“Longuelo Aiuta Longuelo”: l’esperienza di solidarietà per aiutare ed essere aiutati

Il racconto di Manila e Mario

Durante il lockdown nella Rete di Longuelo è nato “Longuelo aiuta Longuelo” un Fondo per i residenti. Di cosa si tratta? Ce lo raccontate un po’ meglio?

Manila: Sì. Durante quel periodo la preoccupazione per la situazione era molto sentita nel quartiere. È maturata la necessità di costruire qualcosa per aiutare i residenti più bisognosi e, da li, l’idea di un fondo economico di quartiere.
Nella Rete di quartiere si è costituito un gruppetto di residenti, il nostro “Gruppo di regia”, che si è incontrato per circa 2 mesi per organizzarsi, cercare risorse, definire l’Accordo di partenariato e molto altro. È stato un lavorone, faticoso…

Mario: il Fondo si è costruito da risorse messe in campo da fondi comunali, diocesani e altre provvidenze. Queste dovevano essere risorse che andassero in supporto a casi di necessità. Immaginavamo problematiche soprattutto legate al farro che molti hanno perso il lavoro durante l’emergenza.

Manila: Definita la raccolta delle risorse si è passato ad intercettare i casi di bisogno. Al gruppo di regia arrivavano richieste via mail o dal passaparola. Dopo di che organizzavamo l’incontro con la persona. Questi sono stati i momenti più delicati: chiedere, farti raccontare, raccogliere soprattutto aspetti personali… Anche decidere come intervenire e per quanto tempo.
Il nostro intervento infatti non si esauriva con un solo aiuto ma attivavamo un monitoraggio costante nel tempo della situazione della persona.

Mario: Arrivano situazioni varie. A volte cercavamo di indirizzare le persone a passare dalle realtà istituzionali, davamo indicazioni per accedere ai servizi, anche se capitava che gli enti assistenziali arrivano fino ad un certo punto. C’erano casi di persone che, anche se avevano incontrato i servizi sociali e assistenziali, non erano riusciti ad accedere ai supporti istituzionali per qualche impedimento burocratico. Eccoli che si rivolgevano a noi.

Manila: C’erano infatti persone che venivano da noi ed erano già conosciute dagli enti assistenziali, altri no, erano del tutto estranei… ci si chiede infatti come avessero fatto fino ad oggi ad andare avanti.

 

Come si è organizzata la Rete per rendere operativo questo progetto?

Manila: Ad inizio pandemia il quartiere si è attivato praticamente subito. Tutto è partito dai residenti e dalla loro voglia di aiutare il quartiere. Per farvi capire, già ad inizio emergenza si era creato un gruppo di circa 40/45 volontari che si muoveva ancora prima dei volontari di BergamoXBergamo. Successivamente sono stata referente di una squadra di 10 persone di Longuelo per BergamoXBergamo e in contemporanea c’era anche un altro gruppo che io chiamavo “le cellule dormienti” anzi forse si possono definire “cellule impazienti”, tutti volevano esserci! E questo è un segnale dell’attenzione dei residenti per il quartiere.
Nonostante marzo e aprile siano stati tosti, ogni volta che c’era una richiesta dopo tre secondi i volontari si attivavano. Questa è la forza di Longuelo: un gruppo di persone attive che ha una conoscenza del territorio e in vari settori. Chi si occupa più di bambini, chi di anziani… per tutte le problematiche si trova la soluzione.

Da li si è costituito un gruppetto della Rete di quartiere per definire la fattibilità del Fondo, scrivere l’Accordo di partenariato con il supportato del CSV e dai servizi comunali per la parte formale. Dopo di che si è creato il Gruppo di regia operativo.

Mario: Abbiamo lavorato tanto di comunicazione per far conoscere l’iniziativa con volantini, video e locandine. Abbiamo costruito il logo con l’aiuto di una persona della rete che è la grafica, è molto creativa oltre che molto attiva nel quartiere. Abbiamo realizzato un video promozionale. In ogni cassetta della posta del quartiere è stata messa la locandina con informazioni per accedere al fondo e per dare il proprio contributo (conto corrente).
C’è poi chi fa piccole iniziative per raccogliere soldi per alimentare il fondo.

 

Come si è organizzata la Rete per alimentare il Fondo?

Mario: Il volantino distribuito ai commercianti e appeso nelle bacheche lo diceva chiaro: siamo pronti ad aiutare purché dall’altra parte ci sia qualcuno. Chiediamo soldi per distribuire soldi. Si è partiti in sordina a fine agosto inizio settembre 2020 ma i soldi donati sono arrivati subito.

Manila: Il grosso si è raccolto dalla vendita di un libro scritto dai residenti. La Parrocchia ha attivato questa cosa, il libro si chiama “Lettere dalla tempesta” ed ha raccolto 67 testimonianze. Chi ha aderito è partito da una parola che nel periodo di pandemia sentiva sua e si è scritto un breve testo.
Poi sono arrivate donazioni della Parrocchia, Enti, Associazioni, privati. C’è poi chi si attiva per raccogliere soldi. Ad esempio il Bar Bazzini vende libri usati e il ricavato va al Fondo.

Mario: Quando il fondo sarà quasi esaurito faremo un altro giro volantini, un altro video. Alcune persone mi hanno detto che “Se il fondo si esaurisce fatemelo sapere, che in qualche modo ci mettiamo qualcosa”.
Daremo anche conto di come sono stati spesi i soldi.

 

Un residente di Longuelo come può accedere al Fondo?

Mario: Raccogliamo le richieste da una mail dedicata o dal passaparola.  Poi fissiamo un incontro, non si è mai soli, si è sempre in due o tre. Si cerca di capire qual è l’esigenza e la situazione.

Manila: Dopo la chiacchierata si decide insieme, in separata sede, come procedere… pagando affitto, la bolletta, per quanto tempo. Non siamo un ente di assistenza, è qualcosa per tamponare, un mese o due mesi a seconda della situazione.
L’idea era anche quella di costruire una progettualità, un mutuo aiuto…io ti aiuto ma non è escluso che, se hai una competenza, magari un domani può essere utile nel quartiere. Questa cosa oggi è un po’ difficoltosa. Era nella logica di “Longuelo aiuta Longuelo” per cui magari un domani si può attivare una restituzione.

 

Cosa significa per voi abitare Longuelo?

Manila: Ad “abitare” preferisco dire “vivere” Longuelo, viverlo davvero. Abitare da un altro senso… abito li, mangio lì. Vivere nella sua totalità con quello che offre con, si spera, più aggregazione possibile. Cosa che adesso non si può fare ma lo sarà. Anche partecipare, partecipazione attiva, perché è un quartiere accogliente.

 Mario: Longuelo è un quartiere bello, accogliente, inclusivo.
Longuelo è molto sul sociale… Si, sul sociale siamo forti. Il cuore ce lo mettiamo anche per portare gioia alle persone che hanno bisogno di sorridere!

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